Lepisosteus platostomus
Luccio dal naso corto
pH | Durezza Totale | Temperatura | Dimensioni |
---|---|---|---|
7.0 | 10° – 15° dGH | 10° – 18°C | 60cm |
Il Luccio dal naso corto ha una spiccata somiglianza con il luccio maculato, da cui si differenzia tuttavia per il maggior numero di serie longitudinali di scaglie e per non avere la parte superiore del capo maculata. Il Naso Corto ha un aspetto molto primitivo e, come tutti i componenti della sua famiglia ha un corpo cilindrico e affusolato, muso allungato e mandibole ricoperte di affilatissimi denti conici. Come molti predecessori del Paleozoico e del Mesolitico, il loro corpo è ricoperto di file di squame ganoidi dalla forma romboidale e interlacciate tra loro, in grado di creare un’armatura estremamente resistente ma al tempo stesso flessuosa e adattiva. La pinna dorsale è situata posteriormente, quasi in linea con la pinna anale e molto in vicinanza della pinna caudale. Il suo colore varia dal marrone al verde oliva sulla parte dorsale; sui lati ha sfumature giallastre e la parte ventrale risulta bianca.
Comportamento
Predilige i grandi fiumi e le acque stagnanti, come i meandri e i grandi stagni.
Adora stazionare tra la vegetazione fitta e vicino ai tronchi o ai rami affondati. Grazie alla vescica natatoria fortemente vascolarizzata e ricca di parti simili ad alveoli, questa specie riesce a sopravvivere in ambienti dove la quantità di ossigeno rasenta il minimo o i livelli di particolato in sospensione aumentano ad un livello tale da considerare l’acqua poco più liquida del fango. E’ un vorace e fulmineo predatore e predilige la solitudine.
Allevamento
Date le sue dimensioni, questo pesce raramente viene allevato in acquario.
Trattandosi di un pesce molto vorace se ne consiglia l’allevamento in vasche dedicate di litratura molto importante (sopra i 600litri netti). Ama appostarsi tra la vegetazione e tendere agguati alle proprie prede, quindi una piantumazione abbondante con piante tipo la Vallisneria gigantea, sarebbe la soluzione ideale per questo pesce. Non disdegna giunchi e canneti e spazi liberi per il nuoto e la caccia.
Sinonimi
Cylindrosteus agassizi,
Cylindrosteus bartoni,
Cylindrosteus castelnaui,
Cylindrosteus productus,
Cylindrosteus rafinesquei,
Cylindrosteus zadocki,
Lepisosteus albus,
Lepisosteus grayi,
Lepisosteus latirostris,
Lepisosteus platystomus.
Abitudini alimentari
Si nutre esclusivamente di pesci e lombrichi.
Essendo un pesce molto opportunista, non disdegna avannotti, anfibi, gamberi e un notevole numero di insetti di grandi e piccole dimensioni.
Quando il cibo scarseggia a causa della riduzione della quantità di ossigeno nell’acqua, questi pesci sviluppano delle forti attitudini territoriali, proteggendo le pozze d’acqua, dove migliaia di insetti e falene vanno ad abbeverarsi o a deporre le uova, da eventuali pretendenti.
Riproduzione
Non si hanno notizie di riproduzione in acquario per questa specie.
In natura, nel periodo che va da Marzo a Maggio, i pesci dal becco abbandonano le loro dimore invernali per portarsi lungo le rive, in punti poco profondi e possibilmente ricchi di vegetazione, ove verranno deposte le uova. Dopo un cerimoniale amoroso particolarmente turbolento la femmina, che è in genere accompagnata da vari maschi, espelle in diverse fasi successive le uova verdognole, grandi all’incirca 3 mm e ricoperte di una sostanza molto appiccicosa, che vengono fecondate dai maschi e quindi si fissano al fondo e alle piante acquatiche. Dopo un periodo variabile, a seconda della temperatura dell’acqua, dai 10 ai 14 giorni, i gusci si schiudono lasciando uscire i piccoli che, non avendo la benché minima somiglianza con i genitori, vengono definiti «larve». Lunghi all’incirca 7 mm, sono dotati di un grande sacco vitellino, che ostacola loro i movimenti, e recano anteriormente alla bocca una ventosa munita di numerose piccole verruche, con l’ausilio della quale si tengono fissati alle piante finché non hanno consumato quasi tutto il sacco; inoltre sono privi di branchie esterne. Completamente lasciate a sé stesse, in quanto i genitori non si curano affatto di loro, le larve raggiungono dopo una settimana, durante la quale hanno assorbito parte del sacco vitellino, la lunghezza di circa 9 mm; al contempo, la mandibola si allunga in forma di proboscide, mentre la colonna vertebrale si estende, come un filamento, sopra la pinna caudale. Circa 14 giorni dopo l’uscita dall’uovo, il piccolo pesce dal becco è già in grado di nuotare liberamente e ha assunto un aspetto del tutto simile a quello dei genitori.
I giovani esemplari raggiungono la maturità sessuale dopo circa 3 anni di vita e raggiunta la taglia di 40cm.
Distribuzione
Nord America; Regione dei Grandi Laghi e tutti i fiumi in quest’area.